martedì 9 dicembre 2014

Come nasce l'olio Pasquinoni. Cap.1

Tutto parte dall’accurata selezione delle migliori olive. Questo passaggio è di cruciale importanza perché è proprio vero il detto che dice:



“La qualità nasce nell’oliveto e viene preservata in frantoio”

Un olio di altissima qualità è sempre estratto da olive di altissima qualità. Tuttavia, non è affatto vero che da olive di altissima qualità si producano sempre oli di altissima qualità. Infatti, per produrre un olio eccezionale la lavorazione deve essere condotta in maniera ineccepibile, combinando l’esperienza del frantoiano con le tecnologie più efficienti.



“Guai a mettere le olive nei sacchi!”

Lo stoccaggio dell’oliva prima della lavorazione gioca un ruolo molto importante. L’oliva appena raccolta va sistemata inizialmente in comode cassette forate e successivamente in grandi bins, contenitori areati di plastica rigida capaci di contenere circa 2 quintali di oliva. I contenitori forati permettono all’oliva di respirare e azzerano l’insorgenza di fenomeni di fermentazione, che inciderebbero negativamente sulla qualità dell’olio.
  
“Una volta staccata dall’albero, l’oliva va lavorata al più presto possibile”


Bisogna organizzarsi al meglio per ridurre al minimo il periodo di tempo che intercorre tra la raccolta e la molitura. Questo non dovrebbe mai superare le 48 ore. Tempi più lunghi aumentano il grado di acidità dell’olio che si andrà ad estrarre, compromettendone la qualità.



“Si macinano solo le olive e solo quelle che si sono lavate”

Prima della frangitura è necessario rimuovere dall’oliva i normali residui che derivano dalla sua natura di prodotto della terra: si tratta di terriccio, foglie e quant’altro. Per questo motivo l’oliva deve passare nell’apposita macchina defogliatrice. Non solo, però. Per quanto all’apparenza l’oliva sembra pulita, in realtà è sporca e va lavata tramite un’apposita lavatrice, che la libera dell’inquinamento atmosferico.

mercoledì 3 dicembre 2014

L’Anforella e Il Gioiello, le soluzioni definitive

In cerca di una soluzione definitiva per sistemare il vostro olio in casa? A Casa Pasquinoni abbiamo la soluzione. Si tratta dei nostri contenitori in acciaio inox 18/10, l’Anforella e il Gioiello.

L’Anforella può contenere ben 5 litri di olio, ha un gancio che permette di fissarla alla parete e un pratico rubinetto salvagoccia a pulsante.

L'Anforella

Il Gioiello è il nostro ultimo arrivato. Può contenere fino a 2 litri di olio e ha un pratico rubinetto salvagoccia. Occupa meno spazio dell’Anforella ed è più indicata a chi consuma quantità moderate di olio.

Il Gioiello

I nostri contenitori in acciaio inox sono delle bellissime idee regalo che incontreranno senza dubbio il compiacimento dei destinatari di questo dono davvero “smart”.

lunedì 1 dicembre 2014

La prova dell'assaggio

Per stabilire il metodo attraverso il quale definire se un olio presenta o meno un difetto ci vollero diversi anni di lavoro e l’organismo che se ne occupò fu il Consiglio Oleicolo Internazionale (COI). Il COI nacque nel 1959 in seno all’ONU, come agenzia intergovernativa con il compito assistere i produttori di olio di tutto il mondo e di promuovere il consumo e la qualità dell’olio.



Nel 1991 fu messo a punto nelle sue grandi linee il metodo attuale di valutazione sensoriale degli oli di oliva, un metodo attraverso il quale un gruppo di esperti può determinare in maniera scientifica la presenza di difetti e l’intensità dei profumi di un olio.


Perché un olio di oliva possa essere classificato come extra vergine è necessario che il test non evidenzi alcun difetto e che si rilevi un aroma fruttato di intensità almeno leggera. L'aroma fruttato di un olio può presentarsi sotto diverse forme. Alcuni oli possono richiamare note erbacee (erba appena tagliata, ecc.), mentre altri possono ricordare profumi di frutta matura, aromi floreali o ortaggi di stagione (come il carciofo). Un olio che non abbia un aroma fruttato di una certa intensità non può essere detto extra vergine.


Curiosità: per percepire l'intensità delle sensazioni di amaro e piccante gli assaggiatori adottano una tecnica piuttosto curiosa, lo strippaggio. Questa tecnica consiste nel posizionare la lingua proprio dietro agli incisivi superiori ed inspirare aria con una certa energia. Si produce così un rumore non proprio elegante e i composti volatili dell'olio entrano in contatto con la parte posteriore della lingua e l'inizio della gola. Sulla parte posteriore della lingua sono posizionati i recettori dell'amaro e all'inizio della gola sarà possibile percepire un tipico pizzicore. Amaro e piccante sono considerati come pregi dell'olio e consolidate esperienze scientifiche suggeriscono che la loro intensità sia direttamente proporzionale al contenuto di polifenoli (antiossidanti) di un olio extra vergine di oliva. 

giovedì 20 novembre 2014

Revolution: quando la tradizione si rinnova

Le bottiglie di latta sono una novità nel panorama dei contenitori per olio. Pratiche e maneggevoli, presentano l’indubbio vantaggio di essere estremamente resistenti agli urti. Per questo motivo sono particolarmente indicate per le persone che per svariati motivi non hanno una presa ottimale, per chi è un po’ sbadato ;) e per i viaggiatori che intendono acquistare dell’olio in vacanza e riportarlo a casa dopo un lungo viaggio, magari anche in aereo.




Le bottiglie di latta difendono l’olio dalla luce in maniera impeccabile e sono più leggere di circa il 30% rispetto alle loro sorelle di vetro. Per quest’ultimo motivo possono permettere di risparmiare anche centinaia di Kg in trasporti di notevole entità, riducendo l’impatto ambientale del trasporto.

lunedì 17 novembre 2014

Bottiglie di vetro. Informazioni e consigli per l'uso 2

Per chi usa l'olio a casa, riutilizzare le bottiglie di olio una volta esaurito il loro contenuto originario è segno di attenzione e rispetto dell’ambiente e noi incoraggiamo questo comportamento. Ogni volta che si effettua il riempimento della bottiglia è bene lavare accuratamente la bottiglia.



Il primo passaggio consiste nella rimozione del versatore. Una volta rimosso, il versatore va tenuto da parte perché anche esso andrà lavato per bene.
  
A questo punto bisogna riempire la bottiglia di olio con una soluzione di acqua molto calda, aceto e sale grosso. Chiudere bene con il tappo e agitare energicamente per qualche secondo. Ripetere quest’azione per 2 o tre volte e poi svitare il tappo e svuotare la bottiglia.

Risciacquare con acqua corrente e lasciare scolare l’acqua adagiando la bottiglia a testa in giù.
Una volta che l’acqua si è asciugata, la bottiglia potrà essere nuovamente riempita d’olio e il versatore potrà essere reinserito per bene (dovrà sentirsi un leggero clic che segnala la perfetta aderenza del versatore al collo della bottiglia).

Si tratta di un’operazione molto semplice e rapida che va effettuata ogni volta che si effettua il riempimento (o ogni due o tre, se avete poco tempo) e che permette con poco di alleggerire il vostro impatto ambientale e di essere anche voi un po’ ExtraEco.



Con l'introduzione della normativa che richiede il tappo antirabbocco per la ristorazione, abbiamo scelto di applicare questa tipologia di tappi a tutte le bottiglie di formato 250 e 500 ml. Per cui, se vi occorrono le bottiglie con versatore a tromboncino, facilmente riutilizzabili per il vostro uso domestico, assicuratevi di acquistare i formati 750 ml o litro.

giovedì 13 novembre 2014

Bottiglie di vetro. Informazioni e consigli per l'uso 1

Le bottiglie di vetro rappresentano la più classica delle soluzioni per contenere il nostro prezioso oro liquido. Il vetro scuro impedisce alla maggior parte della luce di agire sulla qualità dell’olio e la forma rettangolare assicura una presa salda e una perfetta stabilità della bottiglia sul piano della cucina o del tavolo.




Le bottiglie hanno un pratico versatore a tromboncino applicato all’estremità del collo. Il versatore permette di dosare accuratamente l’olio nella quantità da voi desiderata e di non perdere il prezioso oro liquido.



L’etichetta delle bottiglie di olio Pasquinoni non è di carta, ma di una plastica molto particolare. È questo il motivo per cui non si unge se una goccia d’olio entra accidentalmente in contatto con essa. Questa è una piccola attenzione che vi dedichiamo per semplificare la vita di tutti i giorni. Una bottiglia di olio unta è molto brutta e alle volte fa davvero innervosire! Inoltre, non si presta facilmente al riutilizzo.

venerdì 7 novembre 2014

Conservare le lattine

L’olio non viene imbottigliato o messo dentro le latte tutto in una volta, ma il confezionamento viene effettuato un po’ alla volta, a seconda della richiesta dei nostri affezionati clienti. Per questo motivo potete stare certi che l’olio Pasquinoni è sempre fresco e appena confezionato.
L’olio dovrebbe preferibilmente essere consumato entro 18 mesi dalla data di confezionamento, indicata sistematicamente su tutte le nostre lattine e bottiglie.



Sia le lattine che le bottiglie vanno conservate in un luogo al riparo dalla luce. Per stare sul sicuro, la temperatura del locale in cui l’olio è conservato dovrebbe stare sempre nell’intervallo 10-22°C. Conservare l’olio per lungo tempo a temperature più basse o più alte incide negativamente sulla qualità del prodotto, sia da un punto di vista degli aromi che da quello del contenuto di sostanze antiossidanti.

Per le latte da 5 litri, una volta aperte il nostro consiglio è di svuotarle nelle bottiglie, al fine di proteggere il prodotto dall'ossidazione.

Come diciamo sempre, l’olio buono è uno di famiglia, trovategli un posto in casa con voi.

mercoledì 5 novembre 2014

Non tutto è extra ciò che è vergine

In generale, un olio si dice vergine se è estratto dalle olive impiegando esclusivamente procedimenti di natura meccanica. 



Mentre l'extra vergine presenta un grado di acidità inferiore allo 0,8%, gli oli che presentano un grado di acidità compreso tra 0,8% e 2% sono detti semplicemente oli vergine di oliva e non si meritano il titolo di extra. Generalmente, questi oli presentano dei difetti all’assaggio, difetti che li rendono di scarso valore per l’uso in cucina.



L’olio vergine di oliva è sostanzialmente sparito dal mercato come categoria merceologica ed è praticamente impossibile trovarne una bottiglia in vendita. Guarda caso però, alcune recenti inchieste giudiziarie hanno accusato alcuni imbottigliatori di avere messo in commercio olio vergine di oliva etichettandolo come olio extra vergine di oliva, configurando in questo modo il reato di frode in commercio. Forse l'olio vergine di oliva è sparito solo apparentemente... 

lunedì 3 novembre 2014

Una conservazione all'altezza della qualità

Una volta estratto, l’olio Pasquinoni viene immediatamente stoccato in grandi cisterne di acciaio inox sotto atmosfera di azoto. Le cisterne si trovano al chiuso, in un ambiente dove viene mantenuta una temperatura controllata costante per tutto l’anno.



Dentro le cisterne l’olio mantiene inalterata la sua intensa fragranza proprio grazie all’atmosfera priva di ossigeno (zero ossidazione), all’assenza di contatto con la luce solare e alla temperatura costante.

martedì 28 ottobre 2014

L'acidità nell'olio

Da un punto di vista chimico esistono dei parametri di legge ben precisi che permettono di stabilire se un olio di oliva è extra vergine. Il più noto è quello dell’acidità, ovvero la percentuale di acidi grassi liberi presenti nell’olio. 

Modello 3D di un trigliceride


Gli acidi grassi dell’olio si presentano legati ad una molecola di glicerolo; ad ogni molecola di glicerolo si legano tre acidi grassi: questa è la composizione dei famosi trigliceridi. In tutti gli oli c’è una piccola parte degli acidi grassi che si stacca dal glicerolo e si libera nell’olio. Questa parte viene espressa in percentuale e il valore corrispondente è detto acidità dell’olio.



Il Consiglio Oleicolo Internazionale ha stabilito dei parametri ben precisi che devono essere rispettati da ogni produttore a livello mondiale. Affinché un olio di oliva vergine, ovvero ottenuto esclusivamente mediante procedimenti meccanici, possa essere considerato EXTRA, l’acidità non deve superare il limite dello 0,8%. 

mercoledì 22 ottobre 2014

C'è grasso e grasso

L’olio extra vergine di oliva è un olio di origine vegetale, ovvero un alimento composto per quasi la sua totalità da grassi. Un’alimentazione sana non può prescindere da un corretto apporto di grassi, i quali costituiscono la principale riserva di energia del nostro organismo.



I grassi si distinguono in due grandi categorie: i grassi saturi e i grassi insaturi. I primi si trovano soprattutto nell’olio di palma, nell’olio di cocco e in alcuni grassi di origine animale come il burro e lo strutto.

Olio di palma. L'olio di palma è usato principalmente nella sua forma solida 

I grassi insaturi si dividono in due sottocategorie: i grassi monoinsaturi e i grassi polinsaturi. Tra i primi spicca l’acido oleico, principale componente dell’olio extra vergine di oliva, mentre tra i secondi sono famosi gli Omega3 e Omega6, anch'essi presenti nell'olio extra vergine di oliva. Pochi sanno che l'acido oleico è anche detto Omega9.

Struttura chimica dell'acido oleico



È ampiamente riconosciuto dalla comunità scientifica che un’alimentazione sana e corretta dovrebbe privilegiare l’assunzione di acidi grassi insaturi rispetto a quelli saturi. Un’eccessivo consumo di cibi ad alto contenuto di grassi saturi si lega con un aumento del rischio di sviluppo di diverse malattie ed in particolare di malattie del sistema circolatorio. 


Visita la nostra pagina "Una goccia di vita" per maggiori informazioni sulle virtù dell'olio extra vergine di oliva.

lunedì 20 ottobre 2014

L'olio extra vergine di oliva... questo sconosciuto.

A volte dalle domande più semplici si apprendono le cose più importanti. Che cos’è l’olio extra vergine di oliva? È una domanda la cui risposta si dà troppo spesso per scontata.


L’olio extra vergine di oliva è il risultato della frangitura di olive sane appena raccolte. La materia prima deve essere lavorata in maniera eccellente per fare in modo che non insorga alcun difetto durante l’estrazione. Infatti, per essere considerato tale, l’olio deve avere zero difetti ed un aroma almeno leggermente fruttato.


Affinché si possa scrivere in etichetta che l'olio è ottenuto a freddo, durante il processo di estrazione la temperatura non deve mai superare i 27°C. Se l’olio è prodotto utilizzando l’antiquato sistema delle presse, in etichetta dovrà comparire la dicitura “Prima spremitura a freddo”; nel caso di un olio prodotto con sistema a ciclo continuo – è il caso dell’Olio Pasquinoni – in etichetta dovrà comparire la dicitura “Estratto a freddo”.




L’olio prodotto in Italia da olive coltivate in Italia deve riportare nel campo visivo principale dell’etichetta la dicitura “Prodotto in Italia” o, in alternativa “100% italiano”. Laddove non è riportata tale dicitura siamo senza dubbio in presenza di un olio di provenienza diversa, per lo più il risultato di miscele di oli di origine spagnola effettuate dall’industria olearia. 


giovedì 16 ottobre 2014

Extra vergine per definizione

L’olio viene estratto naturalmente dalle olive fin dagli albori della cultura occidentale, come ci ricorda questa antica anfora che veniva impiegata per contenere e trasportare l'olio nell'antica Grecia.


Pensando alla sua storia secolare, è curioso osservare che il nome “Olio extra vergine di oliva” sia una dicitura tutto sommato recente. Infatti, questo termine fu introdotto solo a partire da una legge europea del 1960


In quella legge si definiva per la prima volta l’olio extra vergine di oliva come quell’olio estratto dalle olive esclusivamente tramite procedimenti meccanici. L’uso di solventi chimici veniva categoricamente proibito e venivano fissati due requisiti: uno chimico e uno sensoriale. Il parametro chimico era il limite di acidità che non doveva essere superiore a 1% (dal 1991 tale limite è stato ulteriormente abbassato a 0,8%), mentre quello sensoriale imponeva che un olio extra vergine di oliva non presentasse difetti di alcun tipo all’assaggio. 


Nasceva così la categoria merceologica di Olio Extra Vergine di Oliva, destinata negli anni a diventare un punto di riferimento imprescindibile per milioni di consumatori di tutto il mondo.

martedì 14 ottobre 2014

Pasquinoni ExtraEco - L'inaugurazione

Sabato 11 Ottobre 2014 è una data che ricorderemo a lungo. Al termine di un percorso audace e intraprendente, abbiamo finalmente inaugurato la nostra nuova sede. 


La nuova struttura sorge a fianco degli storici locali in cui la nostra azienda è nata ed è cresciuta, ne raccoglie la preziosa eredità e si proietta nel futuro. L’impianto di molitura è tra i più avanzati in Italia e coniuga l’efficienza nella produzione di olio qualità all’azzeramento dell’impatto ambientale delle nostre procedure.


È per questo motivo che possiamo ben dire di produrre un Extravergine veramente Ecosostenibile. Essere ExtraEco per noi è proprio questo: mirare al raggiungimento di una qualità sempre più eccelsa dell’olio extravergine di oliva e allo stesso tempo preservare l’ambiente che è patrimonio inestimabile appartenente a tutta la comunità.


Casa Pasquinoni è il luogo perfetto dove potremo raccontarvi che cosa significa produrre un olio veramente ExtraEco e qual è il valore altissimo del prodotto che mettete ogni giorno sulla vostra tavola. Condivideremo con voi le nostre conoscenze sul mondo dell'olio, raffinate ricette e ce la metteremo tutta per soddisfare la vostra curiosità. 

Ogni articolo sarà postato sulla nostra pagina Facebook Olio Pasquinoni così che potrete restare sempre aggiornati sulle nostre ultime novità.

A presto e... state connessi!

giovedì 17 luglio 2014

Spaghetti con Mazzancolle, Tonno e Salicornia, su crema di Cannellini all'Arimolio e Bottarga

L'estate. Il mare.
La sabbia, il profumo iodato dell'alba e il sapore delle salsedine.
Ricordi di chiunque abbia passato un'estate a Rimini, memorie di momenti di serenità con negli occhi l'azzurro dell'Adriatico. Ma alle nostre spalle ci sono le colline con l'entroterra, in cui tradizioni contadine e prodotti artigianali incontrano quelle dei pescatori della costa.
Proponiamo oggi un piatto che a noi ricorda molti di questi aspetti e incarna le due anime di Rimini. Mare e Terra.

Ingredienti per 4 persone:
  • 400gr. di Spaghetti
  • 250gr. di Code di Mazzancolle
  • 150gr. di Tonno
  • 100gr. di Salicornia (detta Asparago di Mare)
  • Fagioli Cannellini precedentemente lessati
  • 1 Spicchio d'aglio
  • Olio Extravergine di Oliva "Arimolio" Pasquinoni
  • Bottarga di Muggine



Preparazione:
Per prima cosa, puliamo e mondiamo la Salicornia e mettiamola a dissalare: poniamola in una ciotola con dell'acqua che cambieremo ogni 15 minuti per circa un'ora e mezza.


Puliamo quindi le code di mazzancolle.
Togliamo il carapace esterno e il filino nero che corre lungo tutta la lunghezza della coda, incidendone il dorso.
Teniamo i carapaci da parte, non gettiamoli.


Ora prendiamo i nostri fagioli cannellini e mettiamoli in un contenitore. Condiamoli con sale, pepe e un filo di Olio Extravergine di Oliva "Arimolio" Pasquinoni. Frulliamoli con un mixer ad immersione.


L'Arimolio è un fruttato, quindi un Extravergine di un certo carattere. Ma essendo tipico della zona collinare di Rimini, la sua caratteristica è quella di rimanere comunque leggero e non coprire i sapori. In questo caso, poi, usando anche un pesce saporito come il tonno, l'abbinamento è perfetto.

La crema di cannellini, andra poi passata attraverso un colino a maglie strette per eliminare i residui delle bucce.


Ora, in una padella, prepariamo un piccolo fumetto di pesce utilizzando i carapaci delle mazzancolle che avremo ben sciacquato. Ecco come: facciamo rosolare uno spicchio d'aglio in pochissimo Olio Extravergine di Oliva, non appena imbiondisce leggermente aggiungiamo i carapaci, facciamo andare qualche minuto finché non cambiano colore (passano dal grigio al rosso-arancio) e poi aggiungiamo mezzo bicchiere d'acqua.
Aspettiamo che riprenda bollore e poi spegniamo il fuoco, comprendo la padella con un coperchio e lasciando i carapaci in infusione.


Passata l'ora e mezza circa necessaria per la dissalatura della salicornia, possiamo sbollentarla in acqua NON SALATA per 5-6min. Comunque basta controllare e fermare la cottura quando la salicornia si sarà ammorbidita, proprio come si fa con gli asparagi.


Scolatela e lasciatela raffreddare.


Siamo pronti per cuocere la pasta.
Mettiamo a bollire una pentola d'acqua salata e quando raggiunge il bollore caliamo gli spaghetti.

Nel frattempo cuociamo le nostre code di mazzancolle in una padella con solo un filo di Olio Extravergine di Oliva a fuoco abbastanza alto. In questo modo faremo fare alle nostre code una deliziosa crosticina che ci aiuterà anche a mantenere la succosità interna della polpa.


Quando gli spaghetti saranno al dente, scoliamoli e tuffiamoli nella padella con un mestolo della loro acqua di cottura e il fumetto di pesce fatto con i carapaci delle code di mazzancolla, che avremo avuto cura di filtrare prima con il solito colino. Aggiungiamo anche la salicornia spezzettata grossolanamente e mantechiamo.


Quando la pasta sarà ben mantecata, spegniamo il fuoco e aggiungiamo il tonno tagliato a piccoli cubetti che si  cuocerà leggermente con il solo calore della pasta rimanendo così tenero e succoso.


Impiattiamo infine in questo modo:
stendiamo sul fondo del piatto un velo di crema di cannellini, adagiamoci sopra i nostri spaghetti e finiamo il piatto con una grattugiata di bottarga e ancora un filo di Olio Extravergine di Oliva "Arimolio" Pasquinoni a crudo.
La crema di cannellini darà cremosità al piatto ed armonizzerà il sapore iodato e marino degli altri ingredienti.



Buon appetito!

P.S. La salicornia ha un sapore deciso e particolare proprio come il Mare, per questo lo ricorda molto. Se non lo amate potete sostituire la salicornia delle zucchine tagliate sottili e fatte saltare leggermente in padella.

venerdì 11 luglio 2014

Vellutata tiepida di verdure, con pesto di Pomodori Essiccati al sole e Crostini di Pane al Sale di Cervia

Chi l'ha detto che le zuppe siano adatte solo ai periodi freddi?
Certo, nessuno si immagina di stare con un piatto fumante sotto il solleone. Ma con la scelta degli ingredienti giusti e con qualche accorgimento anche nella temperatura di servizio, è possibile gustarsi anche in estate una buona zuppa salutare e... rinfrescante.

Ingredienti:

  • 1Kg di Bietole (o meglio bietoline, quelle tenere e con poca costa, se le trovate)
  • 250-300gr. di Fagiolini
  • 2 Patate medie
  • 1 Scalogno
  • Pane Raffermo
  • Pomodori Essiccati al Sole in Extravergine Pasquinoni
  • Olio Extravergine di Oliva "Biologico" Pasquinoni
  • Sale di Cervia alle Erbe Aromatiche
  • Sale
  • 1 Rametto di Erba Cedrina (in caso non la trovaste, potete usare dei semi di cumino)

Preparazione:
Per prima cosa, puliamo e mondiamo bietole e fagiolini.
Mettiamoli quindi in una pentola capiente con acqua e aggiungiamo anche mezzo rametto di Erba Cedrina.
Come dice il nome stesso, questa pianta aromatica ricorda tantissimo gli agrumi nel profumo e nell'aroma, ma non ha invece il loro sapore acido. Dona così freschezza al piatto, pur non alterandone il sapore.
Sarete sorpresi dalla sua nota fresca e stuzzicante abbinata alla verdure.


In un'altra pentola, mettiamo a lessare le patate che cuoceremo separatamente perché intenderemo lessarle con la buccia e anche perché saremo così in grado di controllare adeguatamente il loro giusto punto di cottura, senza rischiare che si scuociano e poi si "sfarinino".


A noi servono belle compatte.

Intanto che le verdure e le patate cuociono, prepariamo il pesto di pomodori essiccati.
In un contenitore mettiamo alcuni Pomodori Essiccati al Sole Pasquinoni, insieme a parte dell'Extravergine in cui sono conservati e del condimento presente nel vasetto.


Passiamo quindi il tutto con un mixer ad immersione, fino a raggiungere la consistenza di un pesto.


Mettiamo il pesto così ottenuto da parte, servirà alla fine.

Quando le verdure precedentemente messe a lessare saranno cotte, scolatele con una schiumaiola, avendo cura di conservare l'acqua di cottura! Gettate il rametto di erba cedrina.
Mettete quindi le verdure in un piatto e filtrate la loro acqua di cottura con un colino in un'altra pentola. Avremo così un ottimo brodo di verdure che sarà essenziale per la parte finale della nostra ricetta, ma che sarà buonissimo da utilizzare anche per altre preparazioni  (minestre, risotti...).

Giunte a cottura, scolate anche le patate.

Ora, prendiamo una padella, versiamoci lo scalogno tagliato finemente e facciamolo appassire con non più di un cucchiaio di Olio Extravergine di Oliva "Biologico" Pasquinoni


Per una ricetta così salutare, come non pensare al nostro Extravergine Biologico? Frutto della spremitura di olive del nostro territorio, derivanti da agricoltura biologica certificata!



Quando lo scalogno sarà appena imbiondito, versiamo in padella le nostre verdure che avremo tagliato grossolanamente. Ma non le patate, che aggiungeremo in seguito.
Fata insaporire in padella per qualche minuto.

Trasferite ora le verdure saltate in una pentola, aggiungete le patate pelate e tagliate a pezzi e la restante parte di foglie di erba cedrina (solo le foglie!), e passate il tutto con il mixer ad immersione fino ad ottenere una consistenza fine e cremosa.



Già così avremo un'ottimo passato di verdure, ma in questo post si parlava di vellutata.
Manca un ultimo passaggio.
Prendere un colino e aiutandovi con un cucchiaio, passate le verdure attraverso le sue maglie, in modo da separare tutte le parti fibrose da quella cremosa.
Anche in questo caso, quello che rimarrà nel colino, non buttatelo! Sarà un'ottima base di partenza per fare degli gnocchetti verdi o delle polpettine di verdure, per esempio.


Finita questa operazione, avremo una composto molto denso che va stemperato un po' con il brodo vegetale, ovvero l'acqua di cottura delle verdure che avevamo tenuto da parte e filtrata precedentemente.
Non indicheremo una quantità precisa di brodo da aggiungere, regolatevi secondo il vostro gusto e il grado di densità che preferite. Assaggiate ora la vellutata e salate.

Ora che la vellutata è pronta, non manca altro che preparare i crostini di pane.
Tagliate il pane raffermo a cubetti, mettetelo in una padella con un filo di Olio Extravergine di Oliva "Biologico" Pasquinoni  e un pizzico di Sale dolce di Cervia alle Erbe Aromatiche, e fate tostare leggermente.


I crostini conferiranno una piacevolissima nota croccante al nostro piatto.

Ora possiamo impiattare.
Versate la vellutata, tiepida, in un piatto fondo. Aggiungete i crostini di pane tostati e il pesto di Pomodori Essiccati aiutandovi con un cucchiaino. Completate il piatto con un ultimo giro di Olio Extravergine Biologico a crudo, che renderà ancora più preziosa la nostra vellutata.


Buon Appetito!

P.S. Per la vellutata si può usare qualsiasi verdura. Qui si sono usate le bietole e fagiolini, ma potete usare anche delle cicorie, in inverno dei broccoli oppure i cosiddetti friarielli (le piantine tenere delle cime di rapa). E' una preparazione molto versatile e con opportuni accorgimenti saprà soddisfarvi in qualsiasi periodo dell'anno.